PROTOURISM GUIDED TOURS IN ROME english version
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CALENDARIO GREGORIANO
Il Calendario gregoriano è il calendario ufficiale della maggior parte dei paesi del mondo. Esso prende il nome da Papa Gregorio XIII, che lo introdusse nel 1582, ed è una modificazione del calendario giuliano, che era in vigore in precedenza.
Esso si compone di 12 mesi di durate diverse:
La riforma del calendario fu proposta a Gregorio XIII da una Commissione ai cui lavori diedero un contributo decisivo il medico Luigi Giglio, il matematico gesuita Christopher Clavius e il matematico perugino Padre Ignazio Danti.
Il calendario gregoriano entrò in vigore il 15 ottobre 1582 in Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Lussemburgo, e negli altri paesi cattolici in date diverse nell'arco dei cinque anni successivi.
In pratica si saltò dal 5 ottobre del calendario giuliano al 15 ottobre di quello gregoriano,eliminando 10 giorni.
Gli altri paesi si uniformarono in epoche successive: gli stati luterani, calvinisti e anglicani durante il XVIII secolo, quelli ortodossi ancora più tardi.
Le Chiese ortodosse russa, serba e di Gerusalemme continuano a tutt'oggi a seguire il calendario giuliano: da ciò nasce l'attuale differenza di 13 giorni tra le festività religiose "fisse" ortodosse e quelle delle altre confessioni cristiane.
Secondo il calendario giuliano, gli anni bisestili sono gli anni la cui numerazione è multipla di 4. L'anno giuliano dura quindi 365 giorni e 6 ore. Questa durata non corrisponde esattamente a quella dell'anno solare medio, che si ricava dalle osservazioni astronomiche che infatti è più corto di 11 minuti e 14 secondi. Di conseguenza, il calendario giuliano accumula un giorno di ritardo ogni circa 128 anni rispetto al trascorrere delle stagioni.
Dal 325, anno in cui il Concilio di Nicea stabilì la regola per il calcolo della Pasqua, nel 1582 si era ormai accumulata una differenza di circa 10 giorni. Questo significava, ad esempio, che la primavera, in base alle osservazioni astronomiche, non risultava più iniziare il 21 marzo, ma l'11 marzo. Così la Pasqua, che avrebbe dovuto cadere la prima domenica dopo il plenilunio di primavera, ritardava regolarmente di una o due settimane.
Venne dunque stabilito di riannileare l’inizio delle stagioni con quella del anno 325 e di modificare la durata delle ore do ogni anno per prevenire il problema.
Insieme alla riforma del calendario, è stata modificata anche la regola per il calcolo della Pasqua, in modo da mantenerne la data allineata con l'equinozio primaverile.
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